Recensione: Middlegame di Seanan McGuire

Ciao lettrici e lettori, oggi vi parlo di Middlegame di Seanan McGuire, uscita odierna per la Oscar Vault!



Titolo: MIddlegame
Autrice: Seanan McGuire 
Genere: dark fantasy 
Casa editrice: Mondadori Oscar Vault
Data di uscita: 21 luglio 2020



Trama:

ECCO ROGER. Ha un vero dono per le parole, comprende istintivamente ogni linguaggio e sa che è il potere delle storie a regolare i meccanismi dell'universo.

Ed ecco Dodger. È la sorella di Roger, la sua gemella per la precisione. Anche lei ha un dono, per i numeri: sono il suo mondo, la sua ossessione, il suo tutto. Qualunque cosa le si presenti alla mente, Dodger la elabora con il potere della matematica.

I due fratelli non sono propriamente umani, anche se non lo sanno. Non sono neanche propriamente divini. Non del tutto non ancora.

E poi c'è Reed, esperto alchimista, come la sua progenitrice. È stato lui a dare vita ai gemelli. Non si potrebbe definirlo il loro "padre". Non proprio. Ma come tutti i genitori, per i due ragazzi ha un piano ambizioso: far sì che raggiungano il potere assoluto, e poi reclamarlo per sé.

Diventare "dei in Terra" è una cosa possibile. Pregate soltanto che non accada.


Recensione:
Non pensavo che avrei mai provato tanta ammirazione per un libro, ma con Middlegame è successo e se ora dovessi incontrare Seanon McGuire mi inginocchiarei al suo cospetto per aver scritto tale meraviglia. Non è una storia facile, di quelle che capisci subito, per il primo centinaio di pagine erano più confusa che persuasa, ma c'era qualcosa che mi affascinava e mi invogliava a leggere la pagina successiva e quella dopo e quella dopo ancora.
È una storia confusa, salti temporali, i personaggi sono molteplici, tutti originali e differenti tra loro, le ambientazioni sono cupe e misteriose, e per non parlare dello stile dell'autrice: tetro e illuminante in contemporanea, mai banale anzi sorprendente virgola dopo virgola. Affascinante e strambo.

Roger e Dodger sono solo i protagonisti principali, e per ovvietà di cose Dodger è entrata nel mio cuore e non ne uscirà mai più, una bimba così intelligente e innovativa. Non che Roger non lo sia, tutt'altro!, ma Dodger è un personaggio sublime, sa sempre cosa dire al momento giusto, pur essendo così giovane e curiosa.
Sono entrambi dei bambini speciali, diversi dagli altri e la diversità in Middlegame è un tema centrale.
Sono dei bimbi esclusi dal mondo degli adulti, quegli adulti che li reputano fin troppo strani per accettarli e finiscono per renderli dei mostri, cercando invece di renderli normali, se ci pensiamo non si tratta di totale fantasia.
La femminilità, il rigido mondo femminile, è un'altra cosa che ho apprezzato moltissimo in Middlegame, trattato con cura e in maniera adeguata, l'autrice ha descritto perfettamente le differenze tra i due sessi e le ingiustizie che queste portano al "sesso debole". È un allarme, un grido di battaglia.

A proposito di battaglie, qua i veri capolavori sono loro: i cattivi. Rompono le scatole, tantissimo, si fanno odiare da subito e non è facile scrivere tanto bene di una cosa brutta da portare ad amare tanta bruttezza, non so se mi sono spiegata bene... voglio dire l'autrice scrive con tale eleganza e meraviglia che porta ad odiare ciò che è da odiare, e io amo quando succede, perché vuol dire che quello è un buon cattivo! Un cattivo con i fiocchi, e Middlegame ha tanti fiocchi! Leigh, il male estremo: violenza e perversione gli sono dentro fino al collo. E Reed, che arroganza! Infine c'è Baker, forse quello trattato peggio dalla penna ma sempre odiabile.


Infine, devo spendere due parole sul finale perché quello non è un finale!!! Cavolo, ma il sequel quando?


Vi incuriosisce? Lo conoscevate già?


Baci, Dile

Commenti

  1. E nella lista dei libri da leggere, ma come semore, devo trovare mio tempo

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  2. Non è il mio genere ma sono convinta che bisgna sperimentare.
    Brava per quel che hai scritto.

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  3. Questo libro finisce in wishlist!

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