Sconfitti, un mio breve racconto

"Cosa siamo io e te?" Me lo chiedo tutte le sere.
Ogni sera finisco di cenare, mi metto il mio comodo pigiamino, mi metto a letto e dopo aver fatto il mio solito giro su Instagram e Twitter, rispondo agli ultimi messaggi e mi ritrovo a pensare "Cosa siamo io e te?" Davvero non lo so più. A volte ci sei sempre per me, riesci a farmi sorridere semplicemente scrivendomi un banalissimo "ehi" ma poi la conversazione diventa statica, mi chiedi che faccio e la risposta è sempre il solito vecchio "niente" e lo stesso vale per te, poi fai una battuta stupida, io rido, tu ridi e ricominciamo da dove non siamo mai partiti. Mi racconti dei tuoi capelli da clown e mi mandi foto buffe quando capisci che sono giù, ti preoccupi di sapere se sono più tranquilla riguardo quella cosa che sappiamo solo io e te. Parliamo, ci scriviamo, ogni volta che uno dei due cammina per strada ed è solo ne approfittiamo per chiamarci e farci compagnia, non importa che dobbiamo andare dal panettiere sotto casa, la chiamata scappa lo stesso. E poi ci vediamo, ci abbracciamo, passiamo la sera abbracciati sotto le stelle. Gli altri dicono che staremmo bene insieme, io mi arrabbio perché la gente sa solo parlare senza sapere. E tu mi calmi dicendomi che sono stupidi loro e andiamo a mangiarci i nostri amati panini con la festa.
Se stessimo insieme, io e te, una coppia... non ci crede nessuno dei due, vero? Rovineremmo la nostra amicizia? Siamo solo amici? Dici che sono la tua sorellina e tu il mio fratellone, ma sono io la più grande anche se non sembra.
Mi fai arrabbiare, fai finta di non ascoltarmi e poi ti ricordi ogni minima cosa che ti dica, anche la più innocente. Il tuo buongiornissimo giornaliero non manca quasi mai, e quando non c'è significa che è la tua giornata no e devo scrivetelo io, non mi dispiace però. Io mi arrabbio perché tu non mi rispondi subito, perché ti dico di fare una cosa e fai l'esatto opposto, ma tu invece ogni volta che mi volto male con te e non sono poche, non te la prendi mai. Mi accetti con tutta la mia rabbia interiore, perché mi conosci e sai che non sono arrabbiata con te. Sai tutto il fuoco che mi logora dentro e fai di tutto per spegnerlo, raccontandomi della tua vita.
Cerchi di aiutarmi sempre anche nell'impossibile, dove tutti hanno fallito, tu non sempre riesci, non sei il numero uno assoluto, ma sei l'unico che ci prova sempre.
Poi passa lei, quella lei. Ti nascondi dietro di me. Lei mi saluta, noi la salutiamo, poi tu imprechi e io ti dico di smetterla di fare il bambino. Ti sprono a parlare e tu la eviti, poi però parli di lei e ti struggi.
E poi si ricomincia, dicono ancora che saremmo una bella coppia, una di quelle che fanno sognare, che che che. Troppi che vero? E poi ci ritroviamo a fare la nostra stupida ma intelligente gara di superlativi assoluti, anche se ogni sera mi lasci vincere facile...
E quindi io e te, cosa siamo? Non lo so, non lo sai nemmeno tu. Si dice che gli altri vedono di noi ciò che noi non riusciamo a voler vedere, può darsi che sia vero? Avranno ragione loro? Una cosa la so, nessuno dei ha le palle di dare ragione a qualcuno che non sia noi stessi.
Sai cosa siamo? Una battaglia infinita da cui ne usciremo sconfitti entrambi.



Spero vi sia piaciuto, fatemelo sapere nei commenti.


Baci, Dile

Commenti

  1. Bellissimo Dile❤️

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  2. Che racconto stupendo, questo flusso di pensieri è poetico e incalzante, la situazione affascinante ❤️. Si legge facilmente, hai uno stile molto scorrevole che fa immaginare le scene al lettore. Mi è piaciuta tantissimo, aspetto altre storie così ❤️😍❤️

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    1. Grazie mille Enrica, sei troppo carina😍❤

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  3. È un racconto romantico e struggente al tempo stesso ❤️ Brava!

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    1. Grazie mille Chiara, hai proprio capito il senso del racconto, brava tu❤

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