Recensione: La città di ottone di S.A. Chakraborty




Ciao lettrici e lettori, oggi vi parlo di un libro splendido che sta avendo tantissimo successo (meritato assolutamente) La città di ottone e ringrazio tantissimo la mia amichetta Giulia per avermi invitato a partecipare al blogtour+review party. E ringraziamento speciale allo staff Oscar Vault per portare queste meraviglie in Italia!

Titolo: La città di ottone
Autrice: S.A. Chakraborty
Genere: fantasy
Casa editrice: Oscar Vault Mondadori
Data d'uscita: 15 giugno 2020
Potete acquistare il libro qui


Trama:

EGITTO, XVIII SECOLO. Nahri non ha mai creduto davvero nella magia, anche se millanta poteri straordinari, legge il destino scritto nelle mani, sostiene di essere un'abile guaritrice e di saper condurre l'antico rito della zar. Ma è solo una piccola truffatrice di talento: i suoi sono tutti giochetti per spillare soldi ai nobili ottomani, un modo come un altro per sbarcare il lunario in attesa di tempi migliori.

Quando però la sua strada si incrocia accidentalmente con quella di Dara, un misterioso jinn guerriero, la ragazza deve rivedere le sue convinzioni. Costretta a fuggire dal Cairo, insieme a Dara attraversa sabbie calde e spazzate dal vento che pullulano di creature di fuoco, fiumi in cui dormono i mitici marid, rovine di città un tempo maestose e montagne popolate di uccelli rapaci che non sono ciò che sembrano. Oltre tutto ciò si trova Daevabad, la leggendaria città di ottone. Nahri non lo sa ancora, ma il suo destino è indissolubilmente legato a quello di Daevabad, una città in cui, all'interno di mura metalliche intrise di incantesimi, il sangue può essere pericoloso come la più potente magia. Dietro le Porte delle sei tribù di jinn, vecchi risentimenti ribollono in profondità e attendono solo di poter emergere. L'arrivo di Nahri in questo mondo rischia di scatenare una guerra che era stata tenuta a freno per molti secoli.


Recensione:
La città di ottone
è appena arrivato finalmente in Italia! Volevo leggere questo libro da tantissimo tempo, me ne avevano parlato come un misto tra Aladdin e la religione islamica, e devo dire che ci abbiamo preso a metà. Un 50 e 50 scarso, però.
La città di ottone è la storia di Nahri, una cartomante egiziana che un giorno si ritrova a evocare per sbaglio lo spirito di un daeva, Dara. Inizierà con lui, tra alti e bassi, un viaggio attraverso un deserto pieno di sorprese poco piacevoli per raggiungere Daevenbad, la città di ottone, nonchè città degli antenati di Nahri. In breve, brevissimo, la trama è questa. Ma cosa ne penso di questo bel mattoncino?
E' un bel mattone, 530 pagine ricche di dettagli e azione. Ogni pagina merita di essere ammirata per la bellezza della storia. Prima di tutto vi dico che ho amato il worldbulding creato dalla autrice: un capolavoro, molto complesso ma del tutto affascinante. Il sistema magico è molto originale, anche a livello di nomi, che sono stati molto difficili da comprendere subito ma per fortuna alla fine c'è un fantastico glossario che chiarisce ogni dubbio.
Nahri è una donna di tutto rispetto, forte e determinata, ma ha anche dei momenti di debolezza causati in gran parte dal più grande grillo per la testa da sempre per l'umanità: l'amore. Nahri si innamora di Dara lentamente, e lo stesso vale per lui. Il loro rapporto è uno di quelli tormentati, che cresce a poco a poco dalla loro vicinanza, ma in La città di ottone non manca uno dei miei clichè preferiti di sempre: il triangolo amoroso. Arrivati infatti alla magica città di ottone Nahri conosce Ali, il principe più giovane, che il lettore conosce prima con i capitoli dal suo POV, con cui all'inizio nasce una perfida amicizia che però comporta la nascita di sentimenti ben più forti. Il triangolo, essendo una di quei dettagli che amo di più voglio che sia fatto più bene, e purtroppo mi tocca dire che questo non è gestito bene: dal lato dei due che si devono "contendere" la ragazza ci siamo, Dahra e Ali si odiano e non viene mai celato questo, combattono tra loro per dissuadere Nahri dal fare la scelta tra i due sbagliata, ma invece dal punto di vista di Nahri è abbastanza palese quale sia la sua scelta. E' un triangolo amoroso a metà.
I due personaggi maschili se mi sono piaciuti nel contesto del triangolo, presi a soli non mi hanno fatto impazzire, soprattutto Dara che spesso l'ho trovato egoista e a tratti razzista verso le altre tribù (che poi la sua spiegazione mi ha lasciata sul meh). Molte delle spiegazioni sulla costruzione del meraviglioso mondo creato dall'autrice sono affidate a lui e bisogna strappargli le cose di bocca a una a una per ottenere il quadro completo. Certo ne vale la pena aspettare, ma un pò di velocità non avrebbe fatto male, per la serie "ragazzo parla che vivi meglio".
Ma poi parliamo un attimo degli splendidi poteri di Nahri? Questa oltre a saper fare la guaritrice, piglia e guarisce in un secondo, che è già una figata, capisce e parla qualsiasi lingua! E a primo colpo poi, che invidia oh!, la vorrei io questa capacità, voi no?

La velocità invece. Devo dirvi che il ritmo del libro è altalenante. Alterna momenti di pura velocità ad altri di totale lentezza, solo che lo fa nei momenti sbagliati. Ad esempio le parti degli scontri sono di una velocità estrema, tranne nell'ultima che è stata "WOW!". E invece ci impiega tantissimo per raccontare del soggiorno in questa splendida città, un centinaio di pagine si potevano eliminare o quantomeno riassumerle. 
La mia parte generale preferita è sicuramente la prima, quella del viaggio che intraprendono Nahri e Dara. E' la parte più complessa ma quella dove c'è tutta l'essenza del libro, e ancora sopportavo Dara. E poi si vedono quei bellissimi paesaggi desertici che tanto mi piacciono e sono rari da leggere, ecco La città di ottone vince per le splendide ambientazioni. Io totalmente innamorata di tutto questo. 

In linea di massima, mi è piaciuto La città di ottone? Si, è il primo libro di una trilogia e come inizio ha dei difetti, vero, ma nulla di irreparabile. Non vedo l'ora di leggere i due prossimi libri, anche perchè dannazione al cliffhanger finale! Cosa vuol direee? Ho solo una brutta sensazione sul fatto che possa tornare qualcuno... E poi è ambientato in Egitto, lettori io amo l'Egitto e finalmente ho trovato un fantasy ambientato in questo luogo spettacolare.

Quindi se cercate un nuovo fantasy, originale, coinvolgente, con un sistema magico che si vi farà venire la confusione  ma finirete per amarlo, e una protagonista degna di nota, allora leggete e amate La città di ottone, è il libro per voi!

Ah e con Aladdin non c'entra nulla, no che poi ci cascate come me e magari ci rimanete male, io vi avviso.


Conoscete altri libri fantasy ambientati in Paesi poco descritti? Leggerete questo bellissimo fantasy?


Baci, Dile


Commenti

  1. Bellissima recensione, dettagliata e onesta, una delle cose che più apprezzo in una recensione. Amo quando trovo recensioni che mi regalano un quadro completo della situazione e questa è una di quelle. Penso che questo libro non sia molto nelle mie corde ma non è detto che non arrivi anche il suo momento 😍❤️. Complimenti, mi piace sempre di più il tuo blog ❤️

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    1. Ciao Enrica, grazie per le belle parole!😍❤ magari arriverà anche il suo momento!

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