Il filo, un mio breve racconto

Ciao lettrici e lettori, come state? In questi giorni di quarantena e di vacanze (non-vacanze) pasquali, mi sono cimentata a scrivere qualcosa e questo è il risultato. Sono sicura che non sia perfetto, ma l'ho scritto di getto e ho deciso di proporvelo così. Spero vivamente che vi piaccia e attendo i vostri pareri e consigli nei commenti!

Era sulla sdraio a cercare di captare gli ultimi raggi di sole di un caldo pomeriggio di luglio. Dai vetri scuri degli occhiali vedeva la casa di lui, gialla ocra e con una veranda immensa, la più bella e accogliente che avesse mai visto. Le piantine di basilico attorniavano la ringhiera. "Ma perché mi va sempre tutto male?", era la voce di lui. Tutto il giorno che si lamentava e frignava perché l'amore della sua vita, parole sue, l'aveva lasciato la sera prima dopo quasi tre settimane di relazione perfetta, ancora parole sue. Lei era andata a trovarlo per provare a tirarlo su di morale ma senza alcun risultato. Aveva anche cucinato la sua pasta preferita per lui: pasta col tonno e capperi, e lei li odiava i capperi. Lui stava sulla veranda a piangere con le piante chiedendo perché l'amore della sua vita l'avesse lasciato, cosa avesse fatto di sbagliato e ripetendo all'infinito "eravamo la coppia perfetta...".

"Quando dici tu la finisci di fare il bambino, mi stai rovinando l'abbronzatura!" dopo una mattina di prove per consolarlo e distrarlo si era arresa, o almeno così sembrava. "Puoi anche andartene, se vuoi" le si avvicinò un'altra sdraio su cui lui si distese con la grazia di una balena spiaggiata "Me ne vado appena va via il sole, c'è ancora una mezz'ora buona" rispose lei senza distogliere lo sguardo dal cielo. "Perché finisce sempre così? Perché non riesco ad avere una relazione che duri abbastanza da essere ricordata? Perché non ho ancora trovato quella perfetta? Perché tutti si, tutti i miei amici hanno la ragazza, e poi ci sono io...?" eccolo che ricominciava "Diciamo che i tuoi amici sanno come conquistare" disse lei a bassa voce, ma lui la sentì "Ancora con questa storia, quindi? Finiscila" allora lei si girò mettendo di profilo le sue forme perfette "Quanto ci hai messo per scriverle? Per quanto tempo mi hai fatto controllare dove fosse e con chi? Quanto tempo ci è voluto prima che lei ti scrivesse, e ringraziamo gli dei che l'ha fatto, solo perché tu vivi la tua filosofia chi mi vuole mi cerca e non ti butti mai?" il suo tono era a metà tra un rimprovero e uno scherzo "Ti piaceva giocare a fare l'agente 007" finalmente un sorriso! "Hai un filo?" si alzò di scatto e si mise davanti alla sua sdraio oscurando il sole "Un filo? Che filo dovrei avere?" si sistemò in modo da essere seduto "Un filo. Un filo di nylon, tipo, chessò" la guardò in modo storto ma ormai sapeva che da lei ci si poteva aspettare di tutto e il trucco era non fare troppe domande "Aspè... Mamma?!" a quel punto si alzò e andò alla ringhiera della bella veranda mettendo in mostra il fisico asciutto e il bel costume ancora troppo bagnato per asciugarsi al sole "Mamma? Abbiamo un filo?" dire che ha alzato leggermente il tono di voce sarebbe un eufemismo. La donna, sua mamma, arrivò in un bel vestito rosso a fiori e i capelli legati in una coda bassa, qualche ciuffo era fuori posto. Non si portava per nulla male i suoi 60 e passa di anni, aveva una grinta pazzesca. "Tesoro, un filo? Cosa dovresti farci?" giustamente la richiesta era tanto insolita da aspettarsi una contro risposta del genere, anche lui aveva risposto così. Ma tale figlio, tale madre e ricordandosi delle idee di lei, recuperò subito un lungo filo blu "Va bene?" chiese a lei che nel mentre si era avvicinata alla veranda "È perfetto grazie" sorrise "vieni, ti faccio vedere una cosa" disse rivolta a lui e trascinandolo per il polso alle sdraio. Si misero sulla sdraio di lei, a gambe incrociate. "Allora questo filo?" disse lui "Dammi la mano e non fare domande non richieste" obbedì e lei gli legò all'indice un'estremità del filo "Mi aiuti?" gli chiese porgendogli l'altra estremità e la mano "Non farti strane idee, quello che stiamo facendo è solo un esempio" lo avvertì accennando un sorriso "Si, signore" e si portò la mano libera alla fronte. "Bene, hai presente la storia del filo rosso, quella che siamo tutti legati a qualcuno, la nostra anima gemella?" iniziò lei, facendosi seria tutt'uno tratto "Si... io e te siamo legati?" si vedeva che era molto confuso "Non mi ascolti mai... Uno: non fare domande non richieste; due: questo è solo un esempio, non è la realtà!" in realtà si divertiva a fare il generale severo più di quanto non lasciasse pensare ma questo lui lo sapeva bene "Comunque" riprese "come vedi siamo legati, ma questo non vuol dire che siamo anime gemelle per forza (non io e te, cioè io e te no, ma...) insomma hai capito, no?" si rese conto che era più difficile spiegare ciò che voleva di quanto pensava "Credo di si" non sembrava convinto al 100 % ma si stava sforzando di starle dietro "Prima di tutto: non esiste l'anima gemella! La scienza non è ancora riuscita a fare cloni, quindi togliamoci questa allusione dalla testa, okay?" lei e la sua scienza, pensò lui "Okay" fece un respiro profondo prima di riprendere, come se dovesse ricordarsi le battute iniziali prima di entrare in scena "Siamo legati da questo filo, dobbiamo stare vicini per non romperlo" unì le loro mani "Sei sudata" disse lui "C'è caldo, non mi interrompere, sono seria" si guardarono negli occhi e risero "Dai, continuiamo..." riprese lei "se però io tiro dal mio lato" e staccò la mano dall'altra "tu sei costretto a seguirmi, per non farlo rompere, altrimenti" tirò più forte e il filo si spezzò "altrimenti il filo si rompe" iniziava a capire. "Ora prova a legarli di nuovo" gli disse lei e lui fece: c'era un terzo nodo "È tornato come prima?" gli chiese "No, si... forse?" rispose "No, c'è un nodo in più, non vedi?" fece segno col mento "C'è perché non sarà più lo stesso filo, non sarà più lo stesso rapporto. Si è rotto una volta, non tornerà mai più quello di prima, non si aggiusterà mai. Ma questo non vuol dire che il filo sia spezzato per sempre. Ci sono due possibilità" lo guardò negli occhi cercando non sapeva lei nemmeno cosa "Due possibilità, sarebbero?" la incitò lui "O trovare un'altra mano a cui legare l'estremità rimasta" e si legò all'indice della destra il filo "ipoteticamente la mia mano, in questo caso" disse scherzando "Quindi la persona giusta c'è, quella con cui restare legati" concluse lui "O imparare ad amare noi stessi" continuò lei non facendo caso a quanto lui avesse detto. Spezzò ancora il filo e questa volta lo legò all'altra mano di lui "Prima di trovare e cercare di trovare, e provare a cercare di trovare, la persona giusta d'amare, dobbiamo amare noi stessi. Solo così troveremo la persona giusta. Sappi che, amiamo l'amore che pensiamo di meritare, ma non quello che realmente meritiamo. E finché non ameremo noi stessi non troveremo mai la persona giusta, il filo continuerà a rompersi all'infinito, capito?" era stata tutto il tempo a passare il dito sul filo e quando rialzò lo sguardo trovò il suo migliore amico finalmente sorridere, e non sorridere perché lei aveva fatto qualcosa, ma perché aveva capito. "Tutto sto discorso per dirmi di amare me stesso?" scherzò lui "Direi di si, devi avere più fiducia in te stesso. Per prima cosa scrivi tu a chi ti piace, fai un tentativo. Non aspettare sempre. E poi, tu devi stare bene con te stesso, non devi paragonarsi agli altri, ai tuoi amici, devi essere solo te stesso. Le cose belle accadono, le belle persone arrivano, anche quella giusta arriva, l'importante è saper fare succedere le cose, gli arrivi. Nulla c'è per caso, la fortuna in amore non esiste" si abbracciarono "e se ti ha lasciato è solo una stupida, non sa che si è persa" concluse tra le risa, lui la guardò con finto sguardo orgoglioso "Non ti montare la testa, eh!" si alzò e accorse di tutto il disastro del filo "Il sole è andato via, devo andare anch'io, ora" gli diede un bacio sulla guancia e si avviò verso il cancello "A domani!" gridò già per strada "Meno male che il sole torna tutti i giorni" sussurrò lui spazzando i resti del filo.



Baci, Dile 

Commenti

  1. Spero di leggerne altri! Volevo pubblicarli anche io; mi è piaciuto molto, spero tu possa continuare a scrivere

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    1. Diletta4/21/2020

      Grazie mille, ne arriveranno altri sicuramente!

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  2. Angela4/21/2020

    Bellissimo, complimenti �� Spero di leggerne altri

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  3. Molto carina l'idea della metafora del filo blu con le relazioni, forse anche più completa della leggenda del filo rosso (che adoro!). :)
    Bacio
    GioCateBookswriter

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  4. Alla fine sono riuscita a passare, come ti avevo detto! È molto carino, lo ammetto, così tanto che vorrei un continuo o un prequel/spin-off ahahah L'unico mio consiglio è andare a capo con i discorsi diretti (magari usare le caporali, invece che le virgolette) e mettere dei salti di paragrafo per agevolare la lettura su schermo ;)

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