Recensione: Libia di Francesca Mannocchi e Gianluca Costantini
Ciao lettrici e lettori, oggi vi porto la recensione di una graphic novel bellissima che dovrebbe essere letta solo per aggiornarsi su ciò che succede nel mondo, nel nostro mondo.
Titolo: Libia
Autori: Francesca Mannocchi, Gianluca Costantini
Casa editrice: Oscar Ink
Genere: attualità
Prezzo: €18,00
Recensione:
Non ci si può sempre accontentare di ciò che che ci viene detto, ascoltare solo un parere come unica verità assoluta, soprattutto quando il tema di cui si parla è un tema molto delicato.
La situazione in Libia...
Quanti di voi sanno realmente tutto quello che sta succedendo, che è successo, in Libia? È una situazione inquietante ma reale eppure molti sanno solo ciò che si vuole che si sappia, e non è sempre onesta questa verità.
Con Libia, invece abbiamo finalmente la possibilità di scoprire cosa succede, farci un'idea migliore della realtà che purtroppo continua, incessante e noi zitti, parliamo e pensiamo ad altro, perché la novità è solo la prima volta, poi la gente si annoia e vuole notizie divertenti, vuole sapere chi è il padre di chi, mentre un povero padre ha messo su una barca scadente sua figlia senza sapere se arriverà mai davvero dall'altra parte del Mediterraneo.
Sapevo quel che succedeva, o almeno credevo di sapere, prima di leggere Libia ma mi sono dovuta trovare davanti a una situazione alquanto assurda e terribile, che è più spaventosa di quanto ci venga propinato dai giornali locali.
E se sapere qualcosa in più non vi basta, leggete Libia per i disegni che accompagnano le varie interviste, immagini più spaventose dei vostri incubi.
Un nuovo modo, giusto, di fare giornalismo, il modo perfetto per far arrivare la notizia veramente a tutti, questa volta.
Voto finale 5/5
Parliamo un po' nei commenti, riflettiamo insieme.
Baci, Dile
Ho aggiunto questo libro alla mia wishlist. La conoscenza di quello che ci circonda non è mai abbastanza!
RispondiEliminaSono un pò indecisa, perchè i social fanno notizia anche le fake news ma anche così, la gente racconta un pò quello che vuole, no?
RispondiElimina-red-