Recensione: Veronica, il musicista e l'introvabile nota di Francesca E. Bianchi.

Ciao lettrici e lettori, capita mai di trovarvi in eterno conflitto con i personaggi di un libro? E' quello che mi è successo con "Veronica, il musicista e l'introvabile nota" di Francesca E. Bianchi, un romanzo da tenere sott'occhio.

Titolo: Veronica, il musicista e l'introvabile nota

Autrice: Francesca E. Bianchi

Genere: narrativa

Editore: Robin

Data d'uscita: 8 maggio 2017

Prezzo: 14,00 euro

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Trama:

All'età di sei anni, dal dondolo nella casa di campagna dei suoi genitori, Tommaso scorge per la prima volta Veronica. L'incontro con questa giovane donna e la sua musica cambierà per sempre la sua vita e lo porterà a diventare precocemente un pianista di grande successo, capace di esibirsi in breve tempo sui più prestigiosi palchi nazionali e internazionali. La musica, i concerti e le tournée iniziano così a scorrere nella vita di Tommaso senza soluzione di continuità. Tuttavia nessuna nota, nessuna città e nessuna donna sembrano capaci di cancellare il ricordo indelebile di Veronica, dei suoi sandali di corda e dell'unica notte passata insieme. Inseguito da tale ricordo, Tommaso si troverà costretto a ritornare nella casa di campagna dei suoi genitori per affrontare una volta per tutte il suo passato e i suoi tormenti.

Recensione:

Come ho detto prima, con questo libro mi sono ritrovata in un eterno conflitto con i personaggi ma è stata proprio questa una delle cose, se non la cosa, che ho più apprezzato di "Veronica, il musicista e l'introvabile nota". Si tratta di un libro che parla di ossessione. Un ossessione che nasce nel piccolo Tommaso a soli sei anni e l'accompagna per tutta la vita, anche quando si pensa che sia finita in realtà lei, Veronica, la sua ossessione, è sempre li. 

Tommaso è un uomo arrogante, egoista, permaloso e ossessionato da Veronica, un giovane pianista di cui lui s'innamora ma che non ricambierà mai il suo affetto, e questa cosa strugge Tommaso che cerca per anni di conquistarla ma senza successo. 

Ma nella sua vita di pianista di successo, un giorno arriva la piccola Sara. E' così simile a Veronica quanto diversa, ma la sua presenza rivoluzionerà del tutto Tommaso.

Tommaso fa scelte sbagliate, discutibili ma non si smentisce mai, in lui non c'è un passaggio dal "male" al "bene", rimane sempre lui, fino alla fine quando pur venendo a conoscenza di certe realtà non si sottrae ai suoi desideri; ma sono state proprio queste imperfezioni a farmi apprezzare il protagonista in sè, per quanto non apprezzi nulla di ciò che ha fatto. 

Francesca E. Bianchi, racconta con stile a tratti poetico a tratti frizzante, una storia (o forse due) d'amore malato, dove vige il potere dell'ossessione per una donna che si sa non si potrà mai avere. Il lettore s'immerge a capofitto nella dolce follia di Tommaso che racconta la sua vita ed è desideroso di volerne sapere di più, e ancora di più.

Sicuramente un'autrice da tenere sott'occhio perché ha delle capacità di raccontare in modo davvero straordinario anche storie che di straordinario non hanno nulla. 

Complimenti!

Voto finale 4,5/5⭐

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