Recensione: Costanza e buoni propositi di Alessia Gazzola

Ciao lettrici e lettori, nuova recensione! Un libro fresco e molto scorrevole, perfetto per il periodo che stiamo vivendo quando vogliamo distrarci: Costanza e  buoni propositi di Alessia Gazzola, uscito il 12 ottobre per Longanesi, che ringrazio per la copia digitale


Trama: 

Tutto avrebbe pensato, ma non di fare la paleopatologa dopo la laurea in medicina. Non di vivere a Verona, così distante da Messina, la sua casa. Non di avere una figlia piccola a carico, la buffa Flora. Non di rintracciare il padre della suddetta figlia dopo diversi anni, di trovarlo affascinante come quando l’aveva conosciuto e di scoprirlo perfetto con Flora. Non di provare ancora qualcosa per il suddetto padre. Non di poter vantare una discreta collezione di situazioni ed esperienze imbarazzanti. La vita di Costanza Macallè può dirsi, insomma, abbastanza travagliata. Eppure la trentenne dai capelli rossi ribelli e con il cappotto troppo leggero per l’inverno del Nord può contare su pochi ma buonissimi assi nella manica che la aiutano ad affrontare giorno dopo giorno le sfide della vita: i colleghi dell’Istituto di Paleopatologia, la sorella Antonietta, un’innata capacità di rial­zarsi a ogni caduta, la consapevolezza di poter contare sulle proprie forze e l’ostinata determinazione di chi sa cavarsela anche con poco. Perché l’importante è avere sempre buoni propositi. 
La nuova vita che Costanza ha appena iniziato a costruire potrebbe, però, essere sul punto di cambiare un’altra volta. Il lavoro di medico è ancora in cima alla sua lista dei desideri e Marco, il padre di Flora, è ancora in procinto di sposarsi. Costanza dovrà quindi confrontarsi con importanti decisioni da prendere, cuori poco inclini ad ascoltare il cervello e un sito archeologico milanese che porta alla luce un incredibile mistero dal passato medievale della città. E soprattutto con la possibilità che, in fondo, quei buoni propositi siano solo illusioni.

 































Recensione:
Io e Costanza siamo diverse. Molto diverse. Non abbiamo nulla in comune. Niente di niente. Però non ho potuto non empatizzare con lei. Costanza che è una mamma single di un piccolo adorabile terremoto. Costanza che è una donna innamorata di un suo errore. Costanza che non fa il lavoro dei suoi sogni ma è ammirata da quello che si ritrova invece a fare. Costanza che cerca di essere migliore, di essere perfetta, quando lo è già così com'è. Costanza che vuole fare tutto perfetto ma volere e potere sono due cose ben diverse. Costanza potrebbe essere la ragazza alla cassa del supermercato che ci mette troppo tempo a imbustare oppure quella ragazza del negozio di profumi con cui inizi a fare amicizia parlando di fragranze e odori. Costanza esiste, Costanza è vera. 

Ecco perché ho subito provato grande simpatia per Costanza Macallè e per questo libro Costanza e buoni propositi, che ho trovato fresco e leggero, ci voleva in questo periodo dove non si può mai stare tranquilli.
Interessante l'aspetto storico che ruota intorno alla vicenda principale sulla nobiltà milanese che seppur romanzata rimane coerente con la storia originale.
Ovviamente preferivo leggere di Costanza alle prese con la sua piccola adorabile peste e con Marco.
La piccola Flora, la figlia di Costanza, è il mio personaggio preferito solo per le sue battute e per portare all'esasperazione la sua povera mamma.
Passando invece al rapporto tra Costanza e Marco, l'ho trovato molto "normale". Il fatto che nessuno dei due si butta subito nelle braccia dell'altro, nei propri sentimenti, rende il loro rapporto reale e giusto, uscendo dai classici stereotipi che vogliono la grande storia d'amore. Uno dei valori tra i due è il rispetto che provano anche nei confronti di terze persone. Non cedono all'egoismo immediatamente, nonostante i sentimenti. 
Il personaggio di Federica, la ragazza di Marco, funge da ostacolo al rapporto inevitabile tra i due, ma è il personaggio perfetto. Ma è proprio questa sua perfezione a renderla noiosa, di troppo. 
Trovarla di troppo è proprio il suo ruolo all'interno della storia, perchè è quel personaggio che sai già come andrà a finire. Del resto la sua relazione con Marco è una relazione morta da tempo, che dura quasi per abitudine.

Costanza e buoni propositi non è un libro che spicca per l'originalità, ma è una lettura godibile e divertente. Ha diversi lati coccolosi, soprattutto l'entrate in scena di Flora, che riesce a risollevare ogni situazione, soprattutto le più imbarazzanti. 

Quella di Costanza potrebbe essere pensata come una fiaba, dove si arriva al lieto fine, ma non basta un ballo poco prima di mezzanotte. 

DISCLAIMER: questo è il secondo libro di una serie, ma nonostante non abbia letto il primo Questione di Costanza, che conto di recuperare presto, non ho avuto alcun problema nel leggerlo, quindi può essere preso come uno stand-alone.

Avete mai letto qualcosa di Alessia Gazzola? Leggerete questo libro?


Baci, Dile


Commenti

  1. Questo libro mi incuriosisce davvero tantissimo, ne n vedo l'ora di recuperarlo! Ci vuole proprio una lettura così in questo periodo 😍

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