Recensione: Nowhere Girls di Amy Reed

Ciao lettrici e lettori, oggi vi porto la recensione di "Nowhere Girls" Di Amy Reed.

Trama:
Chi sono le Nowhere Girls? Sono tutte le ragazze, ma per cominciare sono in tre: Grace, tenera e impacciata, è nuova in città, dove si è dovuta trasferire a causa dei pregiudizi nei confronti della madre; Rosina, lesbica e punk, sogna di diventare una rockstar, ma è costretta a lavorare nel ristorante messicano di famiglia; ed Erin, un'asperger con due fissazioni, Star Trek e la biologia marina, vorrebbe assomigliare a un androide ed essere in grado di neutralizzare le emozioni. In seguito a un episodio di stupro rimasto impunito, le tre amiche danno vita a un gruppo anonimo di ragazze per combattere il sessismo nella scuola. Le Nowhere Girls.
Recensione:
"Nowhere Girls" è un nuovo romanzo Young Adult, che tratta di un tema che purtroppo non viene molto discusso nella lettura per ragazzi: il femminismo.
Mi aveva incuriosito sin da quando era stata annunciata l'uscita e sono contenta di averlo letto, anche se mi sarei aspettata di più.
Il progetto della Nowhere Girls, nasce da tre amiche Grace, ragazza appena arrivata a Prescott; Rosina, messicana e lesbica, ed Erin, autistica e molto intelligente.
L'anno precedente è stata stuprata una ragazzina, Lucy, da tre studenti della scuola Prescott High, ma non sono mai stati puniti e anzi, Lucy ha dovuto lasciare la città e gli stupri sono continuati.
Ma le Nowhere Girls vogliono ribellarsi a questa situazione e invitano le ragazze della scuola a partecipare alle loro riunioni per discutere di un modo per far ragionare i ragazzi e fermare questi gesti di violenza.
Le Nowhere Girls diventano un gruppo forte, temuto anche dalle autorità scolastiche che fa di tutto per sciogliere il club. Ma Grace, Rosina ed Erin, sanno che la giustizia è dalla loro parte.
Per questo libro si può parlare di bei personaggi solo per le ragazze, che si ribellano nonostante tutto, mentre i ragazzi, ad eccezione di Jess e Otis, sono dei vermi. Ma non tutte le donne sono d'applaudire, prima fra tutti la preside della scuola che è una cosa inutile in tutti i sensi, ma anche la madre di Rosina, Maria, è una donna odiosa ma si rifà sul finale, per fortuna.
Ci sono stati dei personaggi che non hanno un vero finale, come Amber. Ad un certo punto, il lettore crede che lei voglia vendicarsi delle Nowhere Girls, e poi non se ne sà più nulla! I misteri...
Ma anche Jess, che fine fa questo ragazzo? Perché dopo la scena in commissariato sparisce? Con Grace non succede nulla? I misteri... Parte 2. Inoltre avrei preferito vedere di più scene Rosina-musica.
Per il resto tra i miei personaggi preferiti spiccano Erin e Rosina, che vuole fare la ribelle ma che è fragile come vetro soffiato, un po' come me. Ho subito adorato Erin e il suo essere schietta e così intelligente: senza toccare le persone, capisce quando nell'aria c'è gioia o meno. Grace è quella che del trio mi è piaciuta di meno, anche se non so dire esattamente cosa non mi piaccia di lei.
Il progetto Nowhere Girls, mi è piaciuto tantissimo e vorrei tanto che ce ne fosse qualcuno nel posto in cui abito, perché parlare di queste cose fa sempre bene, è un modo per crescere meglio, diventare persone migliori. La voglia di queste ragazze di fermare le violenze sessuali è da ammirare, e da prendere come esempio per la vita. Al giorno d'oggi gli stupri non sono eventi casuali, ma quasi normali, di consuetudine e questa è una cosa orribile! La bellezza di Nowhere Girls è che è un romanzo vero, reale. Le Nowhere Girls, siamo tutte noi ragazze e donne quando diciamo basta alle violenze, alle discriminazioni.
Il libro è diviso in quattro punti di vista, più quelli casuali che abbracciano varie studentesse, tutti scritti in terza persona ma rispettando il pensiero dei personaggi, senza commenti personali dell'autore.
Lo stile di scrittura è abbastanza scorrevole anche se sono presenti alcuni punti morti, ma alla fine il libro si legge in circa due/tre giorni.
Il mio giudizio finale per Nowhere Girls è 3,75/5✨ e lo consiglio a un pubblico femminile,  ma anche maschile, perché possono imparare tanto, anche i migliori.

Fatemi sapere se l'avete letto nei commenti.

Baci, Dile


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